Riprendiamoci le rive cittadine del Canale Vacchelli e … la Pierina, no?

Riprendiamoci le rive cittadine del Canale Vacchelli e … la Pierina, no?

Allora la giovane intraprendente Giulia Nardò (Chapeau!), master del Politecnico di Milano in Progettazione Tecnologica e Ambientale nel 2016, “così per vedere l’effetto che fa”, ma … soprattutto per valorizzare al meglio l’incredibile potenzialità degli spazi (vari, variegati) rurali autoctoni, ecco tra i progetti del disegno ad ampio respiro “Una nuova generazione” ha presentato una tesi affascinante ipotizzando (così) … sulle rive di Crema del Canale Vacchelli (il mare del Granducato del Tortello) un parco lineare tra acqua e terra riattivando le aree agresti abbandonate o in disuso, creando, tra le altre cose una “pista” ciclopedonale a impatto leggero.

E la vision della lungimirante, visionaria Nardo è incredibilmente straordinaria poiché più o meno direttamente, beh andrebbe, va a predisporre le basi per far interagire, tra loro, nel medio periodo le principali aree ambientali del Cremasco. Insomma l’architettura (un po’ come sostiene la “Timidina” cara all’architetto Marco Ermentini coi recuperi soft ed armonici delle periferie) 4.0, pure in ambito per così dire “verde – ecologico” abbisogna di nuove strade, partendo … perché no, innanzitutto dal riattivare, rendendole fruibili, le zone aperte ubicate nei pressi di aree dismesse. No?

Ah … ci sarebbe poi sempre, al netto delle comunque pressanti questioni economiche, da riaffrontare il discorso del recupero (troppo silenzio non apporta consiglio) della Pierina, polmone verde dalle incredibili potenzialità oggi abbandonato, dimenticato, imbruttito. Ok questo è un altro discorso, ma non dimentichiamolo. Va bene?

Stefano Mauri

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