Roberto Maroni, la Grecia conservatrice e il pressante rigore europeo

Roberto Maroni, la Grecia conservatrice e il pressante rigore europeo

Nei giorni scorsi, su Facebook (ormai la virtualpolitik corre in rete) il Governatore della Lega Roberto Maroni ha commentato cosi, proprio come vedete nella fotografia allegata, il Referendum in cartello domenica in Grecia. Ora sull’opportunità o meno di tale post potremmo discutere una vita, così come potremmo invitare Maroni a pensare innanzitutto alla sanità lombarda, oppure così come potremmo auspicare che Tsipras smetta una volta per tutte gli abiti del populista demagogo per indossare finalmente quelli di statista in grado di prendere decisioni epocali per raddrizzare la rotta (indirizzato sin qui forse anche da Putin?) di una Grecia sempre più allo sbando.

Ma Roberto Maroni, in fondo, qualcosa di sensato, velatamente, più o meno direttamente la dice, si perché l’Europa intesa come continente di fatto non funziona e non esiste, semplicemente è stato fatto con cambi strampalati e forse senza pensarci troppo a tempo debito, una moneta europea, nella fattispecie l’euro, che anziché unire, divide. Per carità, la politica conservatrice greca in passato ha toppato e sta sbagliando tuttora, ma il troppo rigore imposto da chi veramente comanda in Europa, sin qui non ha portato tanti benefici. No?

Stefano Mauri

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