In tempi lontani la tabellina pitagorica era un gran bel casino fin dall’1:1=1. La domanda era: se rimane sempre 1, che cazzo me lo fai dividere a fare? Dai numeri primi alla Corazzata Potëmkin il capitombolo nell’immaginario è stato breve ma devastante e la caduta ha prodotto danni irreversibili. Ora, provate a ricordare le crisi di panico quando qualche genitore pignolo e bastardo ti prendeva alle spalle: “7×9? E alla svelta, se no finisci come me a lavorare in fabbrica!”

Ma vai a dar via il culo, che cazzo vuoi da me? Si diventa grandi anche a questo modo e s’impara il rispetto per gli adulti, soprattutto per quelli che ancora non sanno quanto fa 7×9. Poveretti, una vita a cozzare contro la tabellina pitagorica, che però insegna anche ad addizionare: 1+1=… il mio amore è nato a Malaga! Bestia, che roba! Che non sai da che parte ti arriva, che ti agita come un wurstel nell’acqua bollente, delirante, ma la mamma ti rassicura: tranquillo caro, è solo un banale morbillo. Morbillo una sega, dov’è il mio primo amore?! Dietro la porta, anche lui bastardo come pochi, perché nel frattempo siamo diventati grandi senza saperlo. “Dimmi”, disse. “Dimmi”, dissi. Disse: “Per te cos’è l’amore?” “Subito così su due piedi? Aspetta un momentino no? Lo vedi anche tu che ho appena finito di fare il morbillo.” È una tragedia greca quando il primo amore scuote il capo come a dire che, in quanto a capacità intellettive, sei una inutile cacchetta cosmica, perché l’amore, “o somarone patentato”, altro non è che la “palingenetica obliterazione dell’io subcosciente che s’immedesima nell’antropomorfismo sessuale.”

“Ma porca troia, perché non ci ho pensato prima?”

La delusione è grande, ma inversamente proporzionale è anche il desiderio di rivalsa, di rivincita crudele, ed ecco che allora, su un indistinto orizzonte portuale, si profila la sagoma della mitica nave da guerra, una suggestione da studiare a memoria, come la tabellina pitagorica. Roba da sudore freddo, come la vendetta: “Dove sei, mio primo amore, che ti racconto la storia della Corazzata Potëmkin in versione originale con sottotitoli in cirillico e commento audio in spagnolo?”

Beppe Cerutti

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