Sus…surreale, Io no che non m’incazzo
Calma e gesso, perché noi ci vogliamo bene e non intendiamo assolutamente rovinarci il fegato perché tu, brutto pirlometro, non ha risposto alla mia chiamata di picche. Perché se ti busso a picche, o grandissima testa di cazzo, una ragione ci sarà. Ma tu no, perché al posto del cervello hai la gelatina, e giochi solo con le carte che hai in mano, senza pensare che, porca di quella tua puttana vacca, le carte sono quaranta e non le hai in mano tutte tu, ostia e poi ancora, guarda… ma vai a cagare.
Ma siccome non voglio perdere la calma, visto che a questo tavolo si sta soltanto giocando a carte, dunque non è una conferenza di pace, mi vuoi spiegare per quale motivo, brutta di quella tua maiale porca, la mano dopo mi giochi un picche? Occhio a quello che dici, perché ti tiro una badilata di traverso che quella boccia piena di segatura l’apro in due.
E il sette bello, o cazzuto monumentale! Se sforzo a quadri vuol dire che comando, no?! Morale? Ma questo qui è scemo e io me lo son trovato come socio. Morale? Cazzo, hanno fatto ori, carte, primiera e sette bello. E noi zero. Però non m’incazzo perché è soltanto un gioco, ma sappi che è vero quello che dicono sul conto dei tuoi figli, che sono delle teste di rapanello uguali al suo papà.
Dai che facciamo un’altra mano ma, bestia, all’occhio eh?!
Beppe Cerutti