Francesco e il sogno post MasterChef: “Un ristorante tutto mio e la Stella Michelin”
Francesco Rozza, reduce dall’appassionante, forgiante e fantastica esperienza alla settima edizione di “MasterChef Italia”, ecco è un giovane nemmeno venticinquenne e ancora studente (è iscritto alla facoltà di Scienze e tecnologie alimentari) che ha una voglia matta di vivere densamente la sua passione per la cucina.
Tifoso, anzi genuino ultras della Cremonese e soncinese Docg, col creativo Francesco abbiamo scambiato volentieri due chiacchiere.
Sbaglio o non hai fatto alcun corso per imparare a cucinare?
Esattamente sono totalmente autodidatta. Ed è appunto e proprio per questo che sono approdato a MasterChef
Quando è nata la passione per la gastronomia e ti è scattata la voglia di cucinare?
Penso di aver individuato, a tal proposito, due momenti. Il primo risale alla mia infanzia, vale a dire quando ancora piccino guardavo mia nonna Pina che cucinava, preparando tutto in casa, i pranzi delle domeniche e delle feste. Quattro anni fa poi, causa diciamo una dieta particolare, beh iniziai a farmi da mangiare da solo per non costringere i miei familiari a doppi turni ai fornelli o a mangiare le mie cose. E fu così che scattò la scintilla.
Come mai la decisione di andare a Master Chef?
Per gioco, o meglio, consigliato dalla mia fidanzata feci domanda nel 2017 e mi chiamarono subito per partecipare al Talent culinario di Sky dove, su 22 concorrenti mi sono classificato all’ottavo posto.
Il tuo piatto preferito?
Cucinerei sempre i risotti, ovviamente in varie e svariate forme. A tavola invece mangerei pastasciutta a volontà.
Il vino?
Brunello di Montalcino e Franciacorta.
Ti piacciono i Tortelli Cremaschi?
Sì e mi sto perfezionando nella loro preparazione.
Il tuo sogno nel cassetto?
Aprire un ristorante tutto mio e … dai portare un giorno la Stella Michelin in provincia di Cremona.
La tua Cremonese che piatto sarebbe in tavola?
Mah … bella domanda a cui ora non saprei cosa rispondere. Ma prima o poi le dedicherò un piatto alla Cremo.
Stefano Mauri