A vederti così sembri il Charles Bukowski della Bassa.
A vederti così, come mi stai guardando, mi sembri uno che s’è svegliato abbastanza bene, perché non so che ora è ma se tu sei già in circolo mi pare che tra poco apriranno le fabbriche. Sbaglio?
A vederti così mi sembra che tu non l’abbia ancora smaltita del tutto.
A vederti così, che hai ancora le pieghe del cuscino sulla faccia, mi sembra che ti farebbe meglio in bel caffè piuttosto che rompermi i coglioni.
A vederti così dico che traballi sulle gambe.
La sinistra, è la sinistra che traballa. Ma perché non ti fai cazzi tuoi?
A vederti così sembri proprio uno che caccia balle. Non hai né un taccuino né una matita per scrivere. Scrittore dei miei coglioni.
A vederti così, così come mi stai guadando e io ti sto guardando, mi sembra di avere un po’ di bruciore allo stomaco. Mi viene sempre il mattino presto e quando attraverso questa piazza. Dovrei cambiare strada.
A vederti così, come ti ho sempre visto da quando portavi le braghe corte, se cambi strada a casa non ci torni più, perché la strada non la trovi.
A vederti così, mi sa che da qualche parte ti ho già visto.
A vederti così, spero soltanto che quella povera donna…
Papà, cazzo! Ho preso una sbornia. E dai, sarà mica la prima?! Domani ti giuro che mi metto a scrivere. E ti assicuro che sarà un romanzo della madonna.
Beppe Cerutti