Nel pressochè totale silenzio delle forze poitiche del Consiglio comunale, la proposta della Comunità socialista di un concambio con la Regione tra area ex Tribunale e Stalloni è stata ripresa qualche giorno fa da un giornale a tiratura nazionale. In verità, i quattro capigruppo della maggioranza consiliare avevano già preso posizione con una risposta a dir poco ” esemplare ” : noi rispettiamo il nostro programma elettorale che non prevedeva tale ipotesi e ” non ci sembra, in tutta onestà che sia questo il caso (di rimettere in discussione) ma siamo pronti “ad ascoltare e valutare la proposta”. Come a dire, non ci interessa perchè abbiamo già deciso ma possiamo farti il piacere di ascoltarti. Nel merito, nulla neppure un accenno. Il fatto che la Regione possa gestire da sola la realizzazione di attrezzature sanitarie e socio-assistenziali, come è sua specifica competenza, trattando direttamente con i privati interessati mentre il Comune possa essere svincolato da interferenze nella gestione dell’area Stalloni, sono “quisquilie, pinzellacchere ” – come diceva Totò – che lasciano del tutto indiferenti i signori capigruppo di maggioranza.
Ma nel programma dell’attuale Sindaco non si sosteneva l’opportunità di utilizzo dell’ex Tribunale quale potenziamento dell’Ospedale ” ed in tal senso creeremo ogni condizione per l’insediamento a Crema, cedendo alla Regione la proprietà o un diritto reale sull’immobile”? Ed ancora, per l’area Stalloni, nel richiamare l’accordo di programma con la Regione, se ne sostenevano gli obiettivi cardine, quali “…restituire l’area alla città, aprendola e sottolineandone la vocazione di bene comune, la valorizzazione della posizioine di cerniera tra il centro e il quartiere di Crema Nuova” ed altro ancora?
Quantomeno curiosa poi la circostanza, certamente casuale, che per la parte a destinazione socio-sanitaria dell’ex Tribunale siano interessati gli stessi soggetti ai quali il Comune aveva beneficiato il cambio parziale di destinazione d’uso di una parte dell’ex scuola CL e che avevano rinunciato all’impegno contrattuale, soggiacendo all’inevitabile ricorso giudiziario da parte del Commissario liquidatore. Strana coincidenza ( o rischio calcolato ) quella di subire una causa per inadempimento ed essere interessati all’affitto o alla cessione in diritto di superfice di un’area per le stesse funzioni.
Per non tacere infine dell’alta ingegneria amministrativa e semantica con la quale è stata costruita la delibera comunale del 25/03/2019 che autorizza la realizzazione di attrezzature e servizi diverse da quelle specificatamente previste nel Piano dei servizi nell’area ex Tribunale, perchè, in fondo, la pervenuta proposta progettuale privata di destinazione ad attività sanitaria può ben configurarsi come ” servizi ed attrezzature di interesse pubblico generale e che quindi non è necessaria una variante al Piano ma basta la semplice approvazione del C.C.”.
Ed ecco che il gioco è fatto!
Non è che la proposta socialista rompe qualche equilibrio?
Ermete Aiello