Il pezzo su andiamocene da Cremona verso Lodi era cattivello, lo so, ma ha avuto parecchi commenti positivi. Soprattutto ha anticipato, senza saperlo ovvio, un profluvio di dichiarazioni dei nostri politici che dicono tutte più o meno la stessa cosa. Vediamone un po’ alcune.

Pagina 24 de La Provincia di stamattina. Titolo: Area omogenea: mozione. Il pezzo spiega che la proposta formale di delibera in consiglio provinciale per riconoscere il cremasco come Area omogenea è pronta. Una bozza stesa dal sindaco di Crema Stefania Bonaldi, per una volta siamo con lei, che sarà presentata presto e che dovrebbe portare in porto questa cosa. Nel pezzo si da conto anche delle dichiarazioni della senatrice Cinzia Fontana: “nel nostro futuro c’è Lodi”.

Sceglie Facebook l’assessore Fabio Bergamaschi per l’endorsment alla cosa, lo fa elencando una serie di punti. Molti dei quali sono simili alle argomentazioni del nostro pezzo di ieri:

  • Crema da sempre guarda a Milano;
  • Crema dista 15 minuti di macchina da Lodi;
  • Crema a Cremona ha da sempre ben più dato che preso;
  • Cremona guarda a Mantova e all’alta Emilia;
  • Crema e Cremona/Mantova hanno un tessuto sociale profondamente diverso;
  • Mantova dista da Crema 106 km, 1h40m di macchina, 8 litri di benzina.
  • Senza scomodare secolari dissapori e campanilismi, c’è più di un fondato motivo per ritenere saggio che Crema ragioni per la costituzione di un’area vasta più legata alle omogeneità territoriali, che abbracci Lodi e la sua provincia, che volga lo sguardo alla città metropolitana milanese.
  • Il PD cremasco ne è convinto. Io ne sono arciconvinto.
  • Avanti Agostino Alloni, Stefania Bonaldi!

Nel dibattito interviene anche Beppe Bettenzoli, segretario del circolo cremasco di Rifondazione:

Personalmente ritengo un fatto fuori dalla discussione il riconoscimento della qualifica di Area Omogenea per il territorio cremasco, per le sue caratteristiche geografiche, storiche, culturali, gastronomiche, economiche e istituzionali. I sindaci dei comuni cremaschi, pur con tutte le difficoltà e le differenze politiche, su questo obiettivo concordano; penso che anche i Consiglieri Provinciali espressione del nostro territorio, debbano impegnarsi unitariamente per ottenere questo riconoscimento.

Oltre al riconoscimento del Cremasco come Area Omogenea, dobbiamo lavorare per costruire un’ area vasta, per la gestione di servizi e per l’assunzione di funzioni delegate dalla Regione Lombardia. Un’area vasta che comprenda, oltre al Cremasco, sicuramente il Lodigiano e, perché no, Treviglio e il suo territorio. Questa area vasta non dovrebbe chiedere l’adesione all’attuale Città Metropolitana di Milano, proprio perché i nostri territori, seppur contigui, non conterebbero nulla all’interno di questo grande ente, avrebbero una rappresentanza numericamente ridotta all’interno del Consiglio Metropolitano, un peso per abitanti scarso, circa un quattordicesimo della popolazione complessiva.

La creazione di un’area vasta cremasca-lodigiana e, possibilmente includente anche il trevigliese, può lavorare per ottenere uno status che, tutelando le proprie specificità, la metta nella condizione di rapportarsi in modo virtuoso con la Città Metropolitana. Lo Statuto della Città Metropolitana, all’articolo 31, prevede la possibilità di accordi con Comuni esterni all’area metropolitana. L’articolo prevede che la Città Metropolitana possa stipulare accordi e convenzioni con i comuni o con le unioni di comuni esterni al territorio metropolitano al fine della gestione integrata di servizi pubblici di comune interesse o comunque connessi e integrati fra loro.

Il comunicato era ovviamente lungo il triplo… Logorroico Beppe…

em (vignetta di Beppe Cerutti)

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