Ti ho incontrato nella mia primavera timida di ragazzo inquieto, introverso e orgoglioso figlio di classe operaia e contadina. Tu hai dato parole e senso al mio bisogno di identità e socialità, hai suscitato domande più che risposte, hai messo ali alle mie radici, mi hai fatto alzare lo sguardo e guardare al Mondo.

Mi hai accompagnato all’esperienza della politica come movimento , come educazione sentimentale e come partecipazione dell’Umanità, percorso esistenziale di formazione autonomia soggettività, impegno sociale di liberazione individuale e collettiva, protagonismo e condivisione, ricerca e lotta, scelta di vita comunitaria.

Maestro di libertà nonviolenza socialismo: mi hai insegnato a scegliere sempre l’umano contro ogni potere, a ripudiare la guerra e tutto ciò che violenta ogni essere vivente, a riconoscere la differenza e ad avere coscienza del limite, Insieme a te ho vissuto l’infinita ricchezza dei diversi mondi vitali, costruito forme di relazione non misurabili nel denaro e nel profitto, inseguito l’orizzonte di irriducibilità a merce degli uomini e delle donne. Nel tuo pensiero critico e nella tua curiosità dialettica sono diventato comunista e ho imparato a dubitarne.

Addìo Pietro, continueremo a sognare e cospirare insieme, verso quella “semplicità che è difficile a farsi”. Continuerò a provare ad acchiappare le nuvole, a fare le cose impossibili, a volere la luna.

Gigi Rossetti,

“ingraiano” attivista di reti e movimenti sociali

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