Fagnani: belva da palco. Morandi, Albano e Ranieri Top. Lazza da podio come Tananai Cola e Dimartino

- Francesca Fagnani? Una sensualbelva da 8 a Sanremo. Ma è vero che vestiva meglio lei di Chiara Ferragni all’Ariston? Albano, Morandi e Ranieri? Più mistici dei Pooh e da 7.
- Colapesce Dimartino – Splash – 8
Mica facile tornare con serena leggerezza su quel palco, dove “Musica leggerissima” divenne mito, no? Forse, ma Splash è un’altra produzione di livello eccelso, a cominciare dal ritornello caldo e avvolgente e da uno special progressive altrettanto convincente. Il testo è bellissimo.
- Articolo 31 – Un bel viaggio – 5
La voce di Ax arriva sulle note del piano, poi il beat sale d’intensità, si chiude con un accenno anni ’90 che è un tuffo nel passato. Ma tutto il pezzo – brano da “tutto in famiglia” con Ax e Grido ai testi, Jad e il fratello Wlady dietro alla musica – è nostalgia a piene mani e basta. Girerà un casino per carità, ma così è davvero tutto troppo facile.
- Giorgia – Parole dette male – 6
Giorgia torna a Sanremo con una squadra di autori e compositori, tra cui il torinese Bianco e altri colleghi. Il pezzo è molto tradizionale e, almeno in parte, in controtendenza rispetto alle ultime sortite dell’artista romana nel nuovo pop, ma risulta una canzone d’amore e nostalgia, che non pare clamorosa.
- LDA – Sei poi domani – 5,5
Pezzo molto pop, con aperture e bel canto. A suo modo funziona, ma non decolla.
- Lazza – Cenere – 7
Già di suo lui è forte e ha polverizzato ogni record di ascolti italiani quest’anno. In più ci sono Dardust (che si sente subito dalle percussioni) e Davide Petrella nella scrittura. Canzonissima con echi dance, è forte, con un ritornello fico assai
- Levante – Vivo – 7
Pezzo molto contemporaneo: parla di liberazione, sesso, corpo, autodeterminazione. Una canzone che pulsa, sorprende e spacca.
- Modà – Lasciami – 5, 5.
Il pezzo autobiografico non parla d’amore, ma di depressione. Ma Suona vetusto.
- Madame – Il bene nel male – 6
Parla di conflitto, accumula un’infinità di parole, cambia mood di continuo e conferma il talento dell’artista nel modulare la propria voce
- Will -Stupido – 5,5
Storia d’amore in salsa pop. A suo modo è fresco e ben scritto, ma eccessivamente scolastico.
- Rosa Chemical – Made in Italy – 7
Pezzone che suona quasi liberatorio. Il brano gioca con gli stereotipi italiani – a cominciare da quelli sessuali –, e non si capisce mai fino in fondo quanto l’autore ci sia o ci faccia. Una tarantella dance, un nuovo “pappàlamericano” o “a far l’amore comincia tu” che magari farà scalpore, perché comunque siamo in Italia. Pezzo, fresco, divertente. La mano dell’autore Davide Simonetta si sente.
- Sethu -Cause perse – 6,5
Non pare originale, ma c’è il pop punk che va forte. E suona bene.
- Tananai -Tango – 7
Ballatona, con inizio un po’ alla Irama ben scritta (Chapeau Simonetta) e si apprezza l’ambizione. Ah il “Tana” è andato a lezione di canto: e si sentono i miglioramenti.
- Shari – Egoista – 5
La base è interessante, ma la concorrenza probabilmente è troppo agguerrita.
- Paola e Chiara – Furore – 7
Le due sorelle in versione Milf attizzano ed esaltano la Botta di vita e nostalgia. Non passano mai gli anni 90…
stefano mauri