Federica Fina : I nostri vini raccontano le meraviglie appassionate della Sicilia

Federica Fina : I nostri vini raccontano le meraviglie appassionate della Sicilia

Andar per fiere, degustazioni, manifestazioni e appuntamenti di … vini ed enogastronomici serve anche e soprattutto a conoscere dal vivo, in presa diretta, le varie Eccellenze alimentari e gastronomiche italiane (e mondiali). Recentemente in quel di Golosaria (bellissimo evento, complimenti agli organizzatori) a Milano mi sono imbattuto, per esempio, pure nei vini di quella splendida realtà vitivinicola siciliana che è la Cantina Fina (www.cantinefina.it). Ebbene, tra una degustazione e meritati applausi alle bottiglie in fiera, con la dottoressa Federica Fina, brava, bella, frizzante e comunicativa responsabile marketing della maison di famiglia, volentieri ho scambiato due chiacchiere. Buona lettura e mi raccomando: ricordatevi di quest’azienda che piace e lavora e … provate i suoi vini straordinari.

La vostra è un’azienda per così dire d’avanguardia, nel senso che non fate i soliti, classici vini tipicamente siciliani. Come mai avete intrapreso questa strada?

D’avanguardia nel senso che la nostra filosofia è la continua sperimentazione; ciò nasce dalla piena fiducia che mio padre ha sulla vocazione del terroir siciliano. Lui ha alle spalle anni e anni di studi e sperimentazioni e, tra l’altro ha avuto la fortuna di far parte del team della cantina sperimentale dell’Istituto regionale della vite e del vino, ente questo che, agli inizi degli anni 90 lo vide nelle vesti di enologo responsabile. Ma per raccontare tutta questa storia, ecco, non basterebbe un articolo, ma la premessa serve per capire da dove arriviamo. Le Cantine Fina le possiamo definire una … realtà in continua sperimentazione, così io e i miei fratelli, che ne siamo la seconda generazione, non possiamo che seguire l’esempio paterno. E mio fratello Sergio, giovanissimo enotecnico sta seguendo benissimo le orme del suo maestro del vino nonchè papà.

Ecco perchè nella nostra gamma di prodotti, oltre agli immancabili autoctoni quali Grillo, Nero d’Avola, Zibibbo e da quest’anno anche il Perricone, ci sono vini come Traminer aromatico, Sauvignon Blanc 100%, Chardonnay 100%, Caro Maestro ottenuto da un bland di Merlot Cabernet e Petit Verdot.

Attraverso il calice vogliamo trovare il mezzo di comunicare il territorio d’appartenenza e i frutti che esso produce.

La scelta di proporre vini per così dire anche “alternativi” vi ha premiato?

Di alternativo in realtà facciamo ben poco, il nostro lavoro sta, come ho detto poc’anzi, nel far esprimere e, in un certo senso riscoprire, il territorio. Ciò che premia sono la passione, l’amore e l’entusiasmo che mettiamo in campo tutti i giorni.

Parteciperete ad altre fiere ed eventi al nord per far conoscere i vostri prodotti?

Partecipare ad eventi ben organizzati come appunto Golosaria è un’occasione ghiotta: siamo giovani e certe vetrine sono necessarie. Tutti gli anni partecipiamo poi al Vinitaly, il nord Italia è un’area che ci interessa molto, spesso organizziamo serate ad hoc nei ristoranti o nelle enoteche per raccontare il vino e la nostra stroria.

Chi è l’enologo della vostra cantina?

Mio padre Bruno Fina, mio fratello Sergio è la sua degna spalla.

Esportate i vini all’estero o il vostro è un mercato prettamente italiano?

Da qualche anno ci stiamo affacciando anche al mercato internazionale, ma l’Italia rimane la destinazione più gettonata.

Abbina il tuo piatto preferito a un vostro vino…

Il mio piatto preferito? Senza dubbio una bella zuppa di pesce conditissima come solo in Sicilia sappiamo fare… accompagnata dal nostro Kebrilla, ovvero il Grillo bianco, strutturato grazie al breve passaggio in legno, dunque abbinabile a piatti dai sapori decisi.

Il tuo sogno professionale nel cassetto?

Fin da piccola ho sempre avuto le idee chiare, ricordo che già all’età di 13 anni, ancor prima di scegliere l’indirizzo della scuola superiore ripetevo a mia madre che avrei studiato alla Sapienza di Roma cCmunicazione e così è stato. Oggi dopo lunghi giri, quattro anni tra Roma e Londra sono tornata definitivamente a Marsala nella mia città e ne sono felicissima, ma essendo una persona curiosa che ama viaggiare, esplorare e conoscere, il mio sogno è quello di lavorare viaggiando. E il mondo del vino tutto questo, e altro ancora… rende possibile. Adoro imparare le lingue e nel futuro, oltre al potenziamento della lingua inglese, mi piacerebbe imparare il tedesco e lo spagnolo.

Così parlo Federica, splendida ministra delle comunicazioni delle cantine Fina e ricordate: dietro a ogni bottiglia di vino si cela una storia straordinaria. Quelle siciliane griffate Fina, oltre a profumare d’amore e rispetto per la Sicilia, fondamentalmente trasmettono … passione. Degustare e ridegustare per credere.

Stefano Mauri

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