Ora, due anni abbondanti fa, ecco … ufficialmente la cosiddetta questione Moschea o Musalla non fu gestita, quantomeno sotto l’aspetto mediatico, nel migliore dei modi. Questo è poco, ma sicuro. Ciò detto se da una parte il diritto di culto e preghiera sono esigenze lecite e da garantire: quando viaggiano in sintonia con le realtà civili ospitanti, ecco d’altro canto, la costruzione di un’eventuale luogo di culto islamico a Crema, resta una non priorità, dato che basterebbe garantire agli islamici (l’Islam moderato non è il male assoluto) un posto decoroso per la preghiera oppure, se questi proprio vogliono dotarsi di un loro centro culturalreligioso, ecco che modalità d’acquisto e o eventuale costruzione dello stesso, beh rispondano appieno ai requisiti vigenti e previsti dalle leggi italiane. Per intenderci, ciò che sarebbe successo nei giorni scorsi: cioè che qualcuno compri un capannone chiedendo poi diventi “Musalla” in una località non consentita dal piano regolatore o dalle varie leggi, semplicemente non pare cosa “inclusiva”. Non è od era forse meglio sedersi prima intorno a un tavolo e parlare chiaro con cittadini, amministrazione e realtà civile e religiosa autoctone?

Contemporaneamente alla telenovela Moschea, argomento da trattare evitando di gridare demagogicamente al lupo, nella capitale del Granducato del Tortello, pur non direttamente collegate a essa permangono aperte due questioni vive (ove non basta, ma resta un buon inizio, cambiare i lampioni per considerarle risolte): quella di viale Repubblica e dei Giardini di Porta Serio, zone cittadine meritevoli di vivere con luce propria e nelle migliori condizioni di sicurezza, decoro, pulizia e armonia.

Allora nel primo caso bisognerebbe “varare” un frequente passaggio quotidiano (giorno e notte) della polizia locale nominando, magari, un referente di zona per instaurare una linea diretta tra quartiere e amministrazione. Dulcis in fundo i giardini di Porta Serio (discorso da legare nel caso anche al Campo di Marte) devono diventare (e lo diciamo da anni) parte integrante della città ospitando periodicamente manifestazioni (“Vini e Sapori” e tante altre ancora per gradire) e appuntamenti aggreganti. In caso contrario continueranno a essere zone di mezzo.

Stefano Mauri

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