Poprivolta multietnica (l’Uomo Nero non è il Male Assoluto): Chapeau per far salire Gianemilio Ardigò sul treno
Ora prendere i treni (brutti, in ritardo, sporchi, in anticipo, affollati coma manco la Circumvesuviana di Napule) a Crema è sempre un bel rebus, no?
Così capita che il buon “Cuore Verde” Gianemilio Ardigò, soffermatosi per chiudere con lucchetto (“Gian” che la chiudi a fare… che tanto in Crema le biciclette servono per essere rubate) arrivi in ritardo (un record ha battuto Trenord l’affascinante Emilio), ma quando tutto sembrava capitolare ecco la svolta. Cosa è successo? Pare che un gruppo di persone di colore (allora non sono sempre, come del resto non lo è l’Islam, il male assoluto) abbia iniziato a gridare affinché il treno si fermasse per aprire le porte all’affannato Ardigò. E così è stato: Chapeau e non ditelo a Salvini (o alla Cappellini) che siamo sempre in campagna elettorale.
Stfano Mauri