Tipico e diffusissimo piatto popolare di origine tedesca, che proponiamo in versione autarchica.
Cominciamo dall’ortaggio a foglia: cavolo bianco o cappuccio, che avremo cura di scegliere tra le buste di verdure crude già affettate e pronte per l’uso (un bagno in più con l’aggiunta di un cucchiaio di bicarbonato e conseguente risciacquata non guasta mai): il tutto si versa in una pentola e lo si mette a bollire con l’aggiunta di un bicchiere d’aceto, sale quanto basta e una leggera spruzzatina di zucchero utile a contenerne l’acidità. Fin qui nulla di particolarmente difficoltoso.
Il würstel, nonostante sia un banale salsicciotto, rimane invece una bestia capricciosa. Può essere assassinato tramite bollitura oppure messo a diretto contatto con superfici emananti altissime temperature. Nel primo caso avremo cura di bucherellarlo satanicamente in punta di forchetta per la totalità della sua superficie prima d’immergerlo nell’acqua bollente: operazione che favorisce la fuoruscita dei grassi in eccesso, però perde un poco in sapore.
Anche nel secondo caso è consigliabile un intervento propedeutico di punzecchiatura, però usando un fondamentale accorgimento: se destinato alla piastra riscaldata su fuoco si avrà cura di tagliare per il lungo il pirlotto in maniere da inibirgli le solite scene tipo “cazzo come scotta”.
Vi è invece chi preferisce la soluzione detta “sedia elettrica”. In genere è applicata dai volontari delle associazioni di pronto soccorso, che possono disporre delle specifiche attrezzature per tentare di rianimare gli infartati. In quel caso, considerato che la “macchina” è sempre in carica, al würstel gli danno uno “scossone” come si deve e sono a posto.
P.Odalico