Sono la Terra, le Viti e l’Uva il cuore pulsante, l’ombelico del mondo dell’avveniristico e naturale Metodo Cà del Bosco, Eccellenza di Franciacorta

Sono la Terra, le Viti e l’Uva il cuore pulsante, l’ombelico del mondo dell’avveniristico e naturale Metodo Cà del Bosco, Eccellenza di Franciacorta

Ci sono storie e persone che arrivano e accadono per aprire scenari epocali. E’ il caso della storia che segue …

“Le uve, appena raccolte a mano in apposite cassette, vengono classificate e raffreddate. Ogni grappolo viene selezionato da occhi esperti, per poi beneficiare di esclusive, avveniristiche, originali e uniche “Terme degli Acini”. In cosa consiste questo fondamentale trattamento? In pratica si tratta di un particolarissimo lavaggio e udite, udite … idromassaggio dei grappoli, tramite vasche di ammollo. Più le uve saranno pulite, più i vini risulteranno puri. Dopo la pigiatura in assenza di ossigeno, il mosto fermenta in piccole botti di rovere e in tini. Una coppia di serbatoi volanti agevola il travaso di mosti e vini, per gravità. Ogni dettaglio è decisivo. Ambienti in atmosfera controllata, tecnologie e strumenti di ricerca all’avanguardia, design innovativo. Uso sapiente del legno. Lunghi affinamenti sui lieviti, tappi controllati con scrupolo. Impianti d’imbottigliamento e dégorgement ideati personalmente da e per Cà del Bosco, per evitare shock ossidativi. Marcatura univoca di ogni bottiglia, ergo tracciabilità garantita. Ampie cantine sotterranee in pietra (e entro la fine della prossima primavera arriveranno novità interessanti e una nuova cantina). L’amore appassionato dei cantinieri. Sì … sono queste, essenzialmente, le caratteristiche che portano i vini (eleganti, salubri, longevi, naturali) Cà del Bosco in giro per il mondo, il tutto, naturalmente, partendo dal rispetto dei terreni: diversi tra loro a seconda delle varie zone franciacortine di produzione delle uve, e da una viticoltura che guarda avanti senza dimenticare da dove si è partiti”.

Eccole, direttamente dal sito internet: cadelbosco.com, le linee guida che fanno di Cà del Bosco, Eccellenza Enologica e biologica della Franciacorta che piace, un Metodo illuminante e squarciante che è inevitabilmente moderno e aperto al mercato, ma in densa sintonia con l’anima originale, lo stupore che portò, tanti anni fa Maurizio Zanella a lanciare la sfida, un’avventura avvincente giunta oggi, dopo una rivoluzione enotecnica straordinaria al terzo livello, ma forse il bello deve ancora venire e nuove sfide sono già affacciate all’orizzonte. Scommettiamo?

Ecco, visitare la straordinaria azienda vitivinicola fondata da Zanella è una meravigliosa e speciale esperienza, partendo dall’inizio, da quando si varca la soglia entrando da quell’opera d’arte che è il “Cancello Solare” (Finestra sul Mondo che è uno spettacolo) di Arnaldo Pomodoro, omaggio al sole, il potente primo, vero nutrimento dell’uva, poiché gli elementi naturali, in quel di Cà del Bosco, rispettati, tutelati e coltivati senza forzature rappresentano, veramente tutto. Una volta entrati, coccolati e cullati dai dolci colli di Franciacorta di Erbusco, beh il cuore si accende, la vista si perde e le emozioni si accendono di magia.

L’emozione più grande tuttavia, dopo la presa di coscienza con la tecnologia che, comunque al servizio del terroir, caratterizza il Metodo Cà del Bosco, è esplorare i lunghi corridoi e le cantine sotterranee che conducono al cuore di questo gioiello franciacortino: la mitica e mistica cupola in pietra, l’ombelico della Franciacorta di Cà del Bosco.

Visitata per la quinta volta dal sottoscritto lo scorso martedì 16 novembre, grazie a Stefano Scolari (cuoco fantastico e patron dell’Antica Osteria del Cerreto, Abbadia Cerreto, Lodi), insieme all’agente Cà del Bosco della provincia di Lodi Gianluca Locatelli, e a Mario Colombani (Ristorante Del Sole di Maleo, Lodi) e al “padrone di casa” Federico Piva, ancora una volta, Cà del Bosco è riuscita a emozionarmi e … in un certo senso mi ha riconciliato con la mia Franciacorta. Questo lo spettacolare menù curato e preparato dallo chef Fausto Peci e Laura Sina (Ristorante Rosa, Iseo, Brescia): stuzzichino di benvenuto con Cuvée Prestige Franciacorta, Frittura di calamari e verdure croccanti accompagnata a Vintage Collection Brut 2016 Franciacorta, Spaghetti alle vongole con pomodorini confit abbinati a Corte del Lupo Bianco 2018 (pure i vini fermi sono da sogno), Lingotto di triglia al forno, spinaci e maionese di soia cullato da magistrale Pinero 2016. Che altro aggiungere? Pranzo da Chapeau, a Cà del Bosco fanno tutto per bene: degustare per credere!

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