Via da Cremona (e dal rischio Mantova) definitivamente. Andiamo con Lodi e guardiamo verso Milano

Via da Cremona (e dal rischio Mantova) definitivamente. Andiamo con Lodi e guardiamo verso Milano

Ma quale Area Vasta omogenea cremasca. Come sempre Cremona è cremonacentrica. Non è una novità. Se ne sono accorti i sindaci cremaschi che nei giorni scorsi hanno incontrato il governatore della Lombardia Maroni proprio per parlare del tema. All’incontro ovviamente c’erano del presidente della provincia Carlo Vezzini e del sindaco di Cremona Gianluca Galimberti. Nei discorsi dei due Crema e il cremasco non sono mai entrati. E allora noi andiamo con Lodi.

Ecco la notizia in breve è questa. Intanto le lamentele su come sta procedendo questa benedetta riorganizzazione sono bene espresse in una lettera stilata dai alcuni sindaci del territorio, Giuseppe Lupo Stanghellini, Antonio Grassi e Mirko Signoroni.

Oltre al fatto che a Cremona non frega nulla di Crema, sai che news, i sindaci hanno notato che è in corso:

L’accettazione senza nessuna osservazione critica di un’aggregazione della provincia di Cremona con Mantova, con Cremona subalterna a Mantova in cambio di un piatto di lenticchie o poco più. E ci riferiamo alla realizzazione dell’autostrada Cremona-Mantova e del potenziamento della rete ferroviaria Cremona-Milano, ma per la tratta che transita per Codogno e non per Crema; l’impossibilità di identificare l’Area omogenea con un’Area vasta e quindi di giocare un ruolo autonomo cremasco di interlocuzione diretta con la regione; l’assenza di ogni riferimento al ruolo che, comunque, anche in un’Area vasta, qualunque essa sia, potrebbe svolgere il Cremasco.

Quindi che fare? Intanto c’è un regolamento. Lo Statuto provinciale, che dice che: “Le aree omogenee sono determinate secondo caratteristiche geografiche, storiche, culturali, sociali ed economiche”, ma anche che, “possono essere costituite aree omogenee sovraprovinciali per specifiche esigenze e necessità di gestione di servizi, attività ed esercizio delle funzioni”.

Da qui l’invito ai sindaci del cremasco a creare una area omogenea sovra provinciale. Ergo rimettere in pista la vecchia alleanza con Lodi. Cosa che ci porterebbe ad entrare nell’area metropolitana, altro che la rurale Mantova, zona di certo più affine a Crema.

A stretto giro di posta arriva una nota del sindaco di Crema Stefania Bonaldi che si schiera con i sidnaci e con l’idea di andare con Lodi, evviva. La Bonaldi scrive:

“Mi pare che il documento dei sindaci interpreti con efficacia i sentimenti che i sindaci cremaschi presenti a Cremona venerdì hanno provato e che anche io, già quella sera, ho cercato di rappresentare al Governatore e ai presenti intervenendo. Sono pertanto a favore di questo documento, e penso che si debba andare anche oltre, confrontandoci presto fra noi per definire possibili esiti condivisi. Fino a dove vogliamo arrivare? Fino a che punto siamo in grado di declinare un assetto diverso da quello che sembrerebbe delinearsi, per il nostro territorio?

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