La giornalista, specializzata ed appassionata in Enogastronomia, Lara Abrati, scrive della premiata Macelleria Cazzamali e le canta a un mondo inflazionato assai
“Su Prima Bergamo per lo speciale dedicato a Gusto e Cultura.
Ho parlato di carne cruda, di bistecche, di Fassona Piemontese.
Grazie alla famiglia Cazzamali (di Romanengo, provincia di Cremona) per il sostegno.
Questo un bel modo di fare squadra insieme e dare sostenibilità a un lavoro, il mio, purtroppo totalmente bistrattato. In cui lettori e aziende pretendono (giustamente) servizi di qualità.
Ma chi li scrive perché non dovrebbe pretendere la sostenibilità del proprio lavoro?
Tutto subito, tutto ben fatto, tutto gratis.
E se gli attori fossero essi stessi promotori e sostenitori della corretta informazione e comunicazione di questo curioso settore?
Un mondo in cui tutti potrebbero fare il proprio ed essere riconosciuti al fine di farlo bene: editori, redazioni, giornalisti, comunicatori e aziende. Temo che in molti sparirebbero dalla circolazione.
Forse è mera utopia, ma a me piace continuare a pensare bene”.
Così postò via social Lara Abrati. Ebbene, il suo scritto, fondamentalmente è condivisibile. Soprattutto perché in un mondo inflazionato, dove tanti Food Blogger scrivono, senza arte e parte, per cercare luce per loro, coi riflettori altrui, ecco c’è ancora per fortuna gente, appunto come Lara Abrati, che sa fare il suo lavoro con cognizione di causa.
stefano mauri