Pietro Opizzi, il Cameriere Rock d’Italia: “Ah quella volta coi Nomadi sul palco”

Fumettista collezionista, speaker, autore e conduttore radiofonico, musicologo e appassionato di musica Rock (ma non solo), ma soprattutto Cameriere (l’iniziale maiuscola è un doveroso omaggio per la professionalità) per Eccellenza del Cremasco, quindi Colonna portante … educato, capace, sorridente e competente (merce rara al giorno d’oggi) maestro di sala della ristorazione cremasca: questo è tanto altro ancora è Pietro Opizzi (nelle due fotografie in pagina è ripreso con la cantante Nina Zilli e insieme all’oste Manuel Gimari e alla collega Chiara Tosi, ndr) da Montodine, persona speciale, umile, disponibile che per lavoro, diletto e hobby ha praticamente interagito, più o meno direttamente, con tantissimi artisti. Con lui, volentieri abbiamo scambiato quattro chiacchiere…
Raccontaci il tuo esordio radiofonico…
Era il 1990, causa cassa integrazione dell’Innocenti, la ditta per la quale lavoravo a Milano, ecco iniziai ad avere, mio malgrado, parecchio tempo libero, così dato che la musica è da sempre una mia grande passione, beh iniziai a interagire e collaborare con Radio Antenna 5. Conducevo e collaboravo per parecchi programmi: a quei tempi grazie a Gianni Risari e Renato Crotti l’emittente diocesana andava alla grande. Pensa che nel 1991 andai da inviato addirittura al Bloom di Mezzago per il concerto italiano dei Nirvana e … una volta arrivati al locale ci accorgemmo che la macchina fotografica era priva di rullino. E non avevamo manco il registratorino portatile, impegnato da altri colleghi. Un’altra volta mi ritrovai sul palco a Spino d’Adda per cantare, in diretta Io Vagabondo coi leggendari Nomadi. E in occasione di una partita benefica al Voltini di Crema continuai a chiamare Giovanni un certo Ligabue che di nome faceva e fa Luciano. Ah … che bei tempi quelli che erano, con le radio libere che, tali erano in tutti i sensi.
E adesso ti diletti ancora con la conduzione?
Sulle frequenze di Bang Bang Radio di Casalpusterlengo, col mio format “Whisky e Dischi” mi occupo prevalentemente di Rock che poi, senza nulla togliere alla musica italiana anni Sessanta – Settanta, è la mia autentica passionaccia.
Quanto dischi hai?
Ne avevo tantissimi, tanti davvero: ai tempi di “Antenna 5” lavoravo di fatto solo coi vinili. Poi però per far spazio alle mie collezioni di fumetti ho dovuto regalare molti dischi. Ho la casa grande, ma ahimè tutto non ci posso far stare.
Sei insomma un fumettista?
I miei preferiti sono Dago e Ken Parker, ma la collezione è varia e immensa.
Quando hai iniziato a fare il cameriere?
Circa 30 anni con l’esordio da Brambini a Montodine, poi sono passato in quello che per me rimane e resta un capolavoro, immerso in una vera osai, purtroppo oggi abbandonata: cioè il ristorante La Pierina, location unica, rurale e semplicemente meravigliosa trattandosi di una vecchia stalla adattata a trattoria. Quindi tramontata la parentesi alla “Pierina” sono approdato alla pizzeria ristorante La Speranza, altro posticino leggendario, dove mi trovo benissimo coi titolari. Collaboro inoltre con l’osteria vineria Del Torre di Montodine, laddove lo straordinario Manuel Gimari è riuscito a creare un ambientino da favola.
Il tuo sogno nel cassetto?
Mah fortunatamente ho la salute, vivo bene e per lavoro conosco tanta bella gente, personaggi famosi compresi. Ma se proprio devo sognare dico che vorrei assistere a un concerto dei Rolling Stones, l’unica storica band che mi manca da applaudire dal vivo dato che ho già ammirato in diretta Bob Dylan, i poc’anzi menzionati Nirvana e i Queen.
Stefano Mauri