Sì, il Roero Ròche d’Ampsej Riserva secondo Matteo Correggia è decisamente un vino da Oscar, o meglio … spaziale. E poi capiremo il perché. Ottenuto da uve Nebbiolo in purezza, coltivate su una ripida vigna coi suoli sabbiosi e poveri d’argilla e limo, ma ricchi di sali minerali, proprio questi terreni in questione… danno appunto un vino (color rosso rubino tendente al granato) elegante, profondo, complesso, degno di nota, da applausi. I profumi? Intensi con sentori riportanti a note da marasche sotto spirito, frutti di bosco, spezie, tabacco, caffè e… udite, udite erbe officinali.
Il sapore in bocca? “Speziatura” (quanto basta), persistenza e struttura emergono soprattutto e sopra tutti e lo fanno per avvolgere, seducenti, il palato senza nulla stravolgere. Degustare per credere!
Ah… lo sapete che l’asteroide 8075 tanti anni fa è stato battezzato Roero e che il 13917 invece si chiama Matteo Correggia. Ergo attraverso queste due nomine particolarissime, in un certo senso il Roero e il suo pioniere (il rivoluzionario del vino sabaudo Correggia) sono fenomeni spaziali degnissimi di nota, Eccellenze da esportazione in terra e nel cielo.
Matteo oggi purtroppo non è più tra noi, ma quanto ha fatto per il Roero (territorio e vino) è stato, è e sarà qualcosa che resta. Chapeau a lui e al suo fantastico Ròche d’Ampsej Riserva, Rosso Docg da Oscar nato per sedurre, stupire e restare.
Stefano Mauri